Dai primi anni Novanta ad oggi il comunismo continua ad essere un argomento abbastanza discusso nei dibattiti pubblici che ha portato alla divisione della popolazione nel trattamento del complesso lascito ereditato da mezzo secolo di comunismo (come la figura dei perseguitati dal regime comunista). In effetti, i dibattiti per il passato hanno occupato e occupano sempre di più i palcoscenici politici e mediatici, basta ricordare la mancata revisione e dell’insegnamento della storia nelle scuole (il conflitto aperto per la data della liberazione dai nazifascisti). Peraltro, un dibattito acceso e stato quello del 2011, quando il governo di allora era di destra, decise per la demolizione della Piramide “ex museo di Enver Hoxha”, costruito dopo la sua morte nel 1988, per dare spazio a un nuovo faraonico parlamento che doveva essere il simbolo della nuova Albania democratica. La storia si ripete dopo il 2013 con l’apertura di alcuni musei storici che attraverso percorsi interattivi, documenti originali e oggetti comuni, raccontano la storia contemporanea albanese molto spesso messa da parte, segnando una vera rottura sulla gestione del lascito comunista. La politica albanese ha avuto da sempre punti di vista estreme e opposte su come deve essere interpretato, valorizzato e promosso il passato comunista.

Patrimonio dissonante e memoria. Esplorando la percezione pubblica del patrimonio totalitario nell'Albania post-comunista / Metani, Ardit. - Volume III:(2020), pp. 227-240. (Intervento presentato al convegno XI Convegno Interdisciplinare Dottorandi e Dottori di Ricerca svoltosi presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nei giorni 18-20 giugno 2019 tenutosi a Università degli studi di Roma "Tor Vergata", Rome, Italia).

Patrimonio dissonante e memoria. Esplorando la percezione pubblica del patrimonio totalitario nell'Albania post-comunista

Metani Ardit
2020

Abstract

Dai primi anni Novanta ad oggi il comunismo continua ad essere un argomento abbastanza discusso nei dibattiti pubblici che ha portato alla divisione della popolazione nel trattamento del complesso lascito ereditato da mezzo secolo di comunismo (come la figura dei perseguitati dal regime comunista). In effetti, i dibattiti per il passato hanno occupato e occupano sempre di più i palcoscenici politici e mediatici, basta ricordare la mancata revisione e dell’insegnamento della storia nelle scuole (il conflitto aperto per la data della liberazione dai nazifascisti). Peraltro, un dibattito acceso e stato quello del 2011, quando il governo di allora era di destra, decise per la demolizione della Piramide “ex museo di Enver Hoxha”, costruito dopo la sua morte nel 1988, per dare spazio a un nuovo faraonico parlamento che doveva essere il simbolo della nuova Albania democratica. La storia si ripete dopo il 2013 con l’apertura di alcuni musei storici che attraverso percorsi interattivi, documenti originali e oggetti comuni, raccontano la storia contemporanea albanese molto spesso messa da parte, segnando una vera rottura sulla gestione del lascito comunista. La politica albanese ha avuto da sempre punti di vista estreme e opposte su come deve essere interpretato, valorizzato e promosso il passato comunista.
2020
XI Convegno Interdisciplinare Dottorandi e Dottori di Ricerca svoltosi presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nei giorni 18-20 giugno 2019
patrimonio dissonante, memoria collettiva, patrimonio comunista, Albania.
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Patrimonio dissonante e memoria. Esplorando la percezione pubblica del patrimonio totalitario nell'Albania post-comunista / Metani, Ardit. - Volume III:(2020), pp. 227-240. (Intervento presentato al convegno XI Convegno Interdisciplinare Dottorandi e Dottori di Ricerca svoltosi presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nei giorni 18-20 giugno 2019 tenutosi a Università degli studi di Roma "Tor Vergata", Rome, Italia).
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